mercoledì 29 agosto 2012

India, case farmaceutiche uccisero ‘cavie umane’ con test clinici segreti


L’India, finalmente, ammette le morti causate dalla sperimentazione di nuovi farmaci e promette regole più rigide per salvaguardare le “cavie umane” delle multinazionali farmaceutiche.

Tutto inizia nel novembre 2011 quando due giornali, il berlinese Der Tagesspiegel e l’inglese The Indipendent, denunciano il maltrattamento e la morte di troppi indiani a causa dei test farmaceutici. Il sito India Times citò le fonti del ministero della Sanità indiano e riportò un numero allarmante. Ben 668 persone erano morte nel 2010 a seguito di test farmaceutici (mentre nel 2007 la cifra era solo di 137 persone). A farne le spese sono soprattutto i poveri che non godono di assistenza sanitaria.

Accuse ancora più gravi venivano lanciate dal quotidiano inglese. Stando ad alcuni rapporti segreti, test clinici venivano effettuati negli ospedali indiani sui sopravvissuti al disastro di Bhopal, violando così regole internazionali e mettendo seriamente a rischio i pazienti. Furono 14 le vittime durante questi test, nessuno di loro venne pagato, e forse nemmeno informato.

Le ragioni che spingono case farmaceutiche come Pfizer, PPD, Bristol-Myers Squibb, Amgen, Bayer e molte altre a sperimentare in India sono principalmente economiche, medici e pazienti si accontentano di cifre esigue, la conoscenza dell’inglese è buona e le strutture ospedaliere sono accettabili.

Nonostante tutti i test siano registrati obbligatoriamente al Consiglio indiano della ricerca medica e da sempre fosse previsto un rimborso per i volontari in caso di danni connessi ai medicinali, molto spesso questi compensi venivano erogati una tantum ed in base alla buona volontà delle aziende farmaceutiche.

Nonostante sia stata proposta una formula di risarcimento obbligatoria (da 1.500 a 15 mila euro), raramente le case farmaceutiche accettano di elargirli.


Il ministro della Sanità, Ghulam Nabi Azad ha però finalmente ammesso che un gran numero di decessi, oltre un migliaio, registrati negli ultimi anni sono stati causati da una serie di patologie, alcune anche gravi, collegate agli effetti collaterali dei farmaci somministrati in via sperimentale.

Fare pubblica ammenda farà sì che questi studi vengano osservati più da vicino e che le famiglie non solo vengano risarcite ma anche che i pazienti vengano informati prima di sottoporsi a trial sperimentali.

Ilaria Bortot

Fonte: http://frontierenews.it



giovedì 9 agosto 2012

5 finti alimenti da evitare


finti cibi

Non è necessario giungere a prendere in considerazione la carne creata in laboratorio per rendersi conto di come l’industria degli alimenti monopolizzi da decenni un settore che in un mondo ideale dovrebbe salvaguardare la salute della popolazione mondiale, producendo esclusivamente alimenti benefici.

I “falsi cibi” purtroppo esistono già e molti di noi probabilmente li consumano tuttora, inconsapevoli della loro composizione e dei metodi di produzione impiegati per la loro realizzazione. Vi siete mai chiesti che cosa sia davvero il surimi? O quali ingredienti contengano alimenti come le sottilette? Eccocinque “falsi cibi” da evitare o almeno limitare.

1) Panna montata

panna avariata

Quale può essere l’impatto degli additivi chimici sugli alimenti? Jonathan Field ha provato a dimostrare alla figlia quali effetti essi possano avere sui cibi in cui essi sono presenti, attraverso un esperimento proprio con la panna montata comunemente in vendita al supermercato, che, dopo essere stata versata in una ciotola di vetro, ha conservato la propria tipica consistenza per ben 12 giorni per diventare subito dopo molto più simile a del polistirolo che ad un dessert commestibile. Tra gli ingredienti delle comuni panne spray possono essere presenti: sciroppo di glucosio, latte in polvere, aromi artificiali, coloranti, addensanti e conservanti chimici. Molte panne liquide da montare o preparati per panna montata non fanno eccezione in quanto ad ingredienti di dubbia provenienza. Continueremo ancora a considerare la panna montata come un “vero” alimento?

2) Sottilette

peso-sottiletta

Vengono reclamizzate da decenni come un alimento versatile, che sarà sicuramente amato dai bambini, – purtroppo – sempre presenti negli spot pubblicitari in questione e contemporaneamente primi destinatari degli stessi. “Sottilette” non è nient’altro che il nome commerciale utilizzato per indicare un ”formaggio” fuso a fette ideato e prodotto da una ben nota azienda alimentare, la Kraft, che nel 1987, negli Stati Uniti, era stata accusata di pubblicità ingannevole in merito al contenuto di calcio e di “vero” latte presente nel prodotto in questione, in vendita Oltreoceano con il nome di “Singles”. Pare che le accuse non abbiano portato ad un grande miglioramento degli ingredienti, dato che nella composizione delle sottilette sarebbero ancora presenti: latte concentrato, amido modificato, siero di latte concentrato, proteine del latte concentrate e numerosi correttori di acidità.

3) Margarina

margarina

Le margarine vegetali classiche sono ottenute mediante l’idrogenazione di oli vegetali, tra i quali spesso è presente l’olio di palma. Le margarine vegetali che si dichiarano come “non idrogenate” possono comunque presentare un elevato contenuto di grassi saturi. Per questo motivo sarebbe opportuno consumarle saltuariamente o, ancora meglio, sostituirle quando necessario con prodotti più leggeri, come la margarina di soia biologica o il burro di soia biologico, a minor contenuto di grassi saturi. Le classiche margarine contengono solitamente oli di scarso pregio e nella loro composizione non mancano coloranti, conservanti ed emulsionanti degli acidi grassi. In numerose ricette sia dolci che salate la margarina può essere sostituita con olio di girasole o di mais biologico e spremuto a freddo.

4) Dolcificanti artificiali

aspartame

Il primo dolcificante artificiale ad essere impiegato dall’industria alimentare fu la saccarina,seguita poco dopo dal ciclamato, sostituito a propria volta dall’aspartame, composto da due aminoacidi, la fenilalanina e l’acido aspartico. L’aspartame è un additivo alimentare dal potere dolcificante 200 volte superiore allo zucchero. In etichetta può nascondersi dietro la sigla ad esso attribuita: E951. E’ ampiamente utilizzato dall’industria alimentare mondiale per via della propria facile reperibilità e dei costi contenuti. La sua pericolosità per l’organismo è stata messa in relazione alla sua capacità di rilasciare all’interno di esso metanolo e formaldeide. Uno studio italiano effettuato a Bologna nel 2005 presso l‘istituto “Bernardino Ramazzini” ha ipotizzato come il rilascio di formaldeide nel metabolismo dell’aspartame possa essere correlato all’aumento dell‘incidenza di tumori cerebrali e leucemie. Presso la medesima sede sono stati effettuati ulteriori studi in proposito, nel 2007, che hanno preso in considerazione gli effetti dell’aspartame sui bambini e i cui risultati dovranno essere esaminati dall‘EFSA entro settembre 2012. Leggi il nostro articolo sui dolcificanti naturali.

5) Surimi

surimi

Il surimi, o finta polpa di granchio, non è altro che un composto alimentare ottenuto assemblando parti tritate di alcuni pesci, come il merluzzo, con carboidrati, addensanti, coloranti e conservanti per ottenere dei cilindretti dall’interno bianco e dalla parte esterna di colore arancione, degli affettati al sapore di granchio, delle “finte” chele di granchio o altri prodotti dalla forma simile a quella di crostacei come i gamberoni e dall’artificiale sapore di pesce. La sua diffusione commerciale ha portato a mettere in campo lavorazioni sempre più tecnologiche per ottenere tale prodotto, che, una volta scoperta la sua composizione, smette immediatamente di apparire invitante. Tra i suoi ingredienti non mancano solitamente: sorbitolo, zuccheri, polifosfati, glutammato monosodico, olio di colza e aroma artificiale di granchio.

Marta Albè

Fonte: https://pianetablunews.wordpress.com

Commento di Oliviero Mannucci: Ma le zozzerie non finiscono qui....provate a fare una ricerca anche voi?!