sabato 27 aprile 2013

Crisi euro: a Madrid disordini di piazza. Disoccupazione record, sale al 27,2%

Esplode la rabbia contro il governo Rajoy (nominato dalla Troika). Assalto al Parlamento. Nella quarta economia Ue i senza lavoro nella fascia giovanile (sotto i 25 anni) sono ormai all'inaudito livello del 57%: una devastazione sociale che non ha uguali nei paesi PIIGS dell'Unione Europea, nemmeno nella fallita Grecia. Ecco gli effetti dell'austerity voluta da Bruxelles

 

http://www.wallstreetitalia.com/immagine/52013.png/0/il-grafico-sul-tasso-di-disoccupazioen-in-spagna-e-questi-sono-i-numeri-ufficiali-quelli-reali-sono-ben-peggio.aspx
Il grafico sul tasso di disoccupazioen in Spagna. E questi sono i numeri ufficiali. Quelli reali sono ben peggio.


MADRID (WSI) - La rabbia in Spagna, dove la disoccupazione ha raggiunto il livello record del 27,16%, e' esplosa a Madrid con una manifestazione in cui circa 1.000 dimostranti hanno 'assediato' il Parlamento. Poco dopo le 20,30 la polizia in assetto anti sommossa ha effettuato cariche in risposta al lancio di pietre da parte di alcuni dimostranti contro gli agenti. Finora, riferisce El Pais, si sono registrati 5 arresti.

Gli incidenti sono scoppiati subito dopo che il governo di Mariano Rajoy (un esecutivo, come in Grecia e in Italia, "nominato" dalla Troika Bce, Ue, Fmi) ha annunciato che nel primo trimestre 2013 il tasso di disoccupazione in Spagna è salito al 27,2%, più del 26,5% atteso dal mercato (26,02% nel trimestre precedente). Il numero dei senza lavoro ha superato per la prima volta i sei milioni di persone - 6,2 milioni - con una perdita nel trimestre di 322.300 posti di lavoro.

Quel che e' peggio, i senza lavoro nella fascia giovanile (sotto i 25 anni) hanno raggiunto l'inaudito livello del 57%. In pratica, tra i giovani, 6 su 10 che non studiano piu', non trovano lavoro. Un tasso mai toccato in precedenza da nessuno dei paesi PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna) dell'Unione Europea, nemmemo nella fallita Grecia, attualmente in piena depressione. In Spagna, la quarta economia d'Europa, un livello di disoccupazione cosi' alto non si era mai visto. Il numero di disoccupati cresce da 7 trimestri di seguito, sono di piu' i senza lavoro nel paese iberico dell'intera popolazione in Danimarca. Sono gli effetti delle politiche di austerity volute da Bruxelles, calo dei consumi, recessione, cescita impossibile, ecco l'Europa.

Resta quindi incadescente l'atmosfera nel centro di Madrid dove in serata si sono verificati scontri tra la polizia e alcune frange della manifestazione 'Occupiamo il congresso', con un bilancio di 14 agenti feriti e 15 fermati tra i dimostranti.


Un sit-in davanti al Parlamento di Madrid, prima che la manifestazione prendesse una piega violenta, in protesta contro la crisi economica.
El Pais online riferisce di un parlamento ancora strettamente blindato da oltre 1.400 agenti in tenuta antisommossa che continuano a fronteggiare decine di
dimostranti. A provocare le cariche della polizia e' stato intorno alle 20:30 un lancio di bottiglie, pietre e bengala da parte dei giovani chiamati a raccolta dalla piattaforma radicale 'En Pie! (in piedi) davanti al parlamento per protestare contro i tagli e le politiche di austerità del governo Rajoy.

Nel pomeriggio la manifestazione si era svolta pacificamente. L'afflusso dei manifestanti era cominciato alla spicciolata, poi nel momento di massima concentrazione i dimostranti hanno raggiunto il migliaio. "Questa è un'azione di disobbedienza civile non violenta. Chiediamo non un cambio di governo, ma un
cambio di sistema. Questa manifestazione non è illegittima, nè illegale, nè violenta", aveva sottolineato un portavoce dei promotori della protesta.

Poi in serata l'intervento delle frange piu' radicali che hanno attaccato gli agenti con il lancio di oggetti nelle strade intorno alla Placa de Neptuno innescando le cariche. Un piccolo gruppo di manifestanti si e' disperso per radunarsi poi davanti alla stazione di Atocha dove c'e' stata un'altra carica della polizia.

Il Congresso dei deputati ha sospeso per oggi i lavori dell'assemblea plenaria, anche se sono continuati quelli delle commissioni parlamentari.

Fonte

venerdì 26 aprile 2013

Congo: un olocausto taciuto in nome del profitto

 
 
Quello avvenuto in Congo può essere considerato il più grande olocausto dell’era contemporanea, taciuto al mondo e alla storia, perpetrato dalle grandi multinazionali dell’elettronica che permettono atroci crimini pur di estrarre il MIRACOLOSO COLTAN. le compagnie che fanno uso di minerali rari e semiconduttori, hanno sostenuto e finanziato un etnocidio di oltre 8 milioni di morti nell’Africa centro-occidentale
 
 

-Che cos’è il Coltan?
Molti pensano che molte guerre Africane siano la causa di conflitti tribali, ma non è così. Quasi nessuno lo sa, ma questo minerale è la causa principale della guerra che dal 1998 ha ucciso più di 8 milioni di persone in Congo ed è oggi, uno dei componenti fondamentali dei nostri cellulari, un metallo più prezioso dei diamanti.

Il coltan è la combinazione tra COLOMIBTE e TANTALITE la percentuale di quest’ultimaappunto è quella che determina il prezzo del Coltan, dal Coltan si estrae la Tantalite , che è quello che serve nei nostri componenti tecnologici. Il coltan ha l’aspetto di sabbia nera e rappresenta un elemento fondamentale in video camere, telefonini e in tutti gli apparecchi HI TEC (come la playstation) serve a ottimizzare il consumo della corrente elettrica nei chip di nuovissima generazione e rendono possibile un notevole risparmio energetico.

-Ma come si lega il problema della guerra al coltan?
L’ 80 % del Coltan in circolazione si trova solo in Congo, alcune delle più grosse multinazionali sfruttano queste miniere ed i congolesi che vengono pagati 200 dollari al mese (la paga di un normale lavoratore in Congo è di 10 dollari al mese).

Questo scatena una vera e propria corsa alle miniere da parte dei guerriglieri che se ne vorrebbero impadronire, non solo dal Congo ma anche dalla vicina Uganda e Rwuanda.

Ma come è facile prevedere estrarre questo prezioso minerale ha i suoi effetti indesiderati, solo per i minatori ovviamente.Il coltan contiene una parte di uranio, quindi è radioattivo, provoca tumori e impotenza sessuale, viene estratto dai minatori a mani nude…

Le miniere di Coltan hanno l’aspetto di grandi cave di pietra, il minerale si ottiene spaccando la roccia; spesso i guerriglieri del RDC (Rassemblement Congolaise pour la Democrazie ) si divertono a terrorizzare i civili ed i minatori uccidendoli nelle miniere,tanto che racconta un ragazzo i lavoratori hanno dovuto scavare delle buche in cui ripararsi ogni volta che arrivano i ribelli. Qualche anno fa in Italia la gente impazziva per trovare nei negozi la Playstation 2, diventata introvabile, il motivo fu proprio la carenza del Coltan di cui si era fermata l’estrazione per i problemi legati alla guerra.
I soldi che le multinazionali spendono per estrarre il Coltan come sempre non servono per alimentare la popolazione, costruire scuole o ospedali, tutt’altro, servono a finanziare la guerra, comprare Armi, dar da mangiare ai soldati. Pochi sanno quali sono esattamente le società che comprano il Coltan, non è facile scoprirlo, perché ci sono decine di intermediari che passano dall’Europa, in particolare dal Belgio (si sospetta che anche l’ex compagnia aerea di bandiera belga la “Sabena” trasportasse illegalmente il minerale) Ma i principali fautori di questo che sta diventando un genocidio sono Nokia, Eriksson e Sony,non basta ma sotto c’è anche un mercato nero del coltan che viene rubato dai guerriglieri e poi rivenduto attraverso altri mediatori ugandesi, rwuandesi, e spesso europei ed americani.
Come detto precedentemente il prezzo del Coltan varia a seconda della percentuale di Tantalite, nel 1998 il Coltan costava 2 dollari al kg, oggi ne costa 100, ma questo mercato è estremamente instabile ,perché nel 2004 quando la richieste da parte dell’occidente erano tantissime arrivò a costare 600 dollari al kg.

Recentemente è stato scoperto un nuovo giacimento di Coltan, in Amazzionia, si comincerà a lavorare presto con le conseguenze che tutti possono prevedere, forse altre storie di ribellione degli Indios e morte. Da piccolo mi venne insegnato che la risoluzione della guerra è sempre la PACE , temo che in questo caso se nulla cambierà, la fine della guerra del Congo, si otterrà solo con la fine delle sue risorse minerarie, e guerra e distruzione si concentreranno in un altro…. …. meraviglioso posto…..da distruggere.

Angelo Calianno
Fonte: Facebook


lunedì 22 aprile 2013

Speciale Grecia: La Soluzione Finale (Campi di Concentramento per i Debitori dello Stato)

Quando leggerete questo post penserete ad un pesce di aprile in ritardo o ad uno scherzo di dubbio gusto. E invece no è tutto vero, la Grecia sta preparando campi militari (o meglio campi di concentramento) per confinare i “debitori dello stato”. come noto centinaia di migliaia di Greci hanno esportato capitali o li hanno trasformati in contanti (e metalli preziosi) in questi 4 anni, in pratica si sono spossessati del loro patrimonio in Grecia in modo da affrontare la bancarotta. Risultato: ci sono centinaia di migliaia di Greci che devono soldi allo Stato ma che risultano insolventi e non hanno patrimonio aggredibile dallo Stato Greco.
La Soluzione Finale Greca: Il campo di concentramento per i debitori!
Il Governo Greco sta adattando un campo di addestramento militare vicino alla prefettura di Attica per “ospitare” i Greci insolventi! L’idea è quella di creare delle quasi-prigioni ovvero luoghi non così duri come la prigione (su questo è legittimo qualche dubbio) ma che comunque limitano la libertà dei cittadini.
Doveye sapere che a Febbraio scorso in Grecia è entrata in vigore una legge che impone il carcere per i debitori dello stato:
Debts and Prison Penalties
Un debitore (dello Stato) che ha come debito;
5,000 euro può andare in prigione fino a 12 mesi
10,000+ euro – almeno 6 mesi
50,000+ euro – almeno un anno
150,000+ euro – almeno 3 anni
Oppure può decidere di rateizzare in 48 mesi, ma se salta una rata arriva la camionetta delle SS ooops volevo dire della polizia per portarti al campo di concentramento.
Formalmente il campo di concentramento vicino ad Attica viene costruito per offrire una “prigione più umana” ai debitori dello Stato, separandoli da assassini, spacciatori, stupratori, pedofili…. io però avrei qualche dubbio che ci sarà differenza anzi.
Non fatevi illusioni, Presto in Italia. Delocalizzate anche voi stessi se potete.
Da KeepTaking in Greece
Gradually, Greece turns into the 21st century version of the dark and gloomy world of Charles Dickens: with households burning wood for heating,  with workers working for nothing, … and to put the icing on the Greek cake, soon also with debtors’ prisons.  What we reported in January, turns into reality: tax prisons! The government seeks a military camp to turn it into a prison for those unable to pay their debts: to tax office or social security funds, for example.
However, this prison conditions will not be as harsh as in the Marshalsea prison, where Willam Dorrit spent long time.
Modern Greek imprisoned debtors, for owing the state more than 5,000 euro  will “live in humane conditions,” as the ministry of Justice told members of the Parliament on Thursday.
“The state is seeking a military camp within the limits of Attica prefecture for the housing of state debtors charged with prison penalties, ” deputy Justice minister Kostas Karagounis told MPS adding that the special prison for debtors will improve their detention conditions that will be more humane.
Yes, the humane factor will be that they won’t be held together with murderers, drug dealers or robbers.
The plan to build economic prisons is inevitable after the relevant decisions and circulars issued by the Finance Ministry. Last February, the ministry decided to impose even prison penalties to debtors owing the state more than 5,000 euro.   Debtors will have a chance to start paying their debts in installments - deadline up to 4 months – before they will be put behind bars.
The Finance Ministry apparently considers prison penalties as the only way to enforce the bankrupt little devil to “give the state what belongs to the state” even that’s emergency property taxes, solidarity tax and trade tax and possible income taxes that can soon sum up to 5,000 euro debt within two years, interests included.
Debts and Prison Penalties
A debtor owing
5,000 euro may go to prison to 12 months
10,000+ euro – at least 6 months
50,000+ euro – at least one year
150,000+ euro – at least three years
Of course, the state would rather proceed to an agreement arranging up to 48 installments so the debtors could slowly pay the money they owe.
But what if they can’t pay? What if they have no assets that the state can confiscate? They can spend several months in a so-called tax-prison and enjoy humane conditions….  Speciale Grecia: La Soluzione Finale (Campi di Concentramento per i Debitori dello Stato)
And thus in the company of big fish, like businessmen owing the state several million euro or even billions! Like the man arrested on Thursday for allegedly owing the state 6.3 billion euro, as Greek media report……

Fonte

venerdì 12 aprile 2013

La mappa dei migliori (e peggiori) ospedali italiani

mappa sanità

Un malore. Una chiamata al 118 e una corsa a sirene spiegate verso il pronto soccorso più vicino. Ma per il paziente, dove quell’ambulanza è diretta può fare una grandissima differenza. Lo mostrano i dati raccolti dall’ Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) che monitora le performance di 1.200 ospedali italiani. Sono dati utilizzati in tutto il mondo e pensati per mettere a punto politiche sanitarie e spesa pubblica (la Sanità, da sola rappresenta ormai l’80% della spesa pubblica regionale). Oggi, per la prima volta, sono liberamente consultabili dai non addetti ai lavori grazie alla mappa interattiva disponibile su Wired.it. “È impossibile dare una pagella agli ospedali”, avverte il direttore scientifico di Agenas, Carlo Perucci: “Ogni indicatore ha una sua valenza specifica”.
Rimane il fatto che se si calcola la media regionale per ognuno dei 19 indicatori che abbiamo confrontato, se ci si deve sottoporre a un bypass aorto-coronatico viene proprio voglia di non trovarsi in un ospedale campano (più di sette pazienti su cento muoiono). Per un tumore gastrico maligno più di uno su dieci non ce la fa. Quelli campani sono i numeri peggiori a livello nazionale, ma a Nord le cose non vanno per forza meglio. La Liguria, per esempio, ha il primato di mortalità su ben tre fronti: scompenso cardiaco (12,9%), collo del femore fratturato (8,68%) e tumore maligno al colon (5,87%). Il Veneto ha il rischio record in caso di intervento post-infarto sia senza l’angioplastica, che serve a dilatare il vaso sanguigno danneggiato (22,42%), sia con angioplastica (5,51%). Questi numeri raccontano in maniera impietosa la qualità delle singole performance degli ospedali e della situazione sanitaria nazionale. Ma la loro precisione matematica va presa con precauzione perché sono basati sulle schede di dimissione ospedaliera (Sdo), che raccontano solamente alcuni aspetti dell’attività ospedaliera. “Gli indicatori”, spiega Perucci: “misurano solo ciò che è possibile misurare”. Certo, esistono attività sanitarie che non possono essere descritte così facilmente da statistiche e alcune di esse non vengono nemmeno svolte all’interno delle strutture ospedaliere. Ma pur prendendo cum grano salis i numeri di Agenas, impressiona vedere sei ospedali pubblici di grandi dimensioni con un rischio di decesso dei pazienti superiore alla media nazionale per tutti i 19 indicatori che abbiamo esaminato: l’ospedale civile di Venezia, il San Paolo a Civitavecchia, il San Giovanni Evangelista di Tivoli, il San Paolo a Napoli, l’ospedale di Venere a Bari e il Gravina e San Pietro di Caltagirone.



La fotografia assume tinte ancora più fosche quando alle performance accostiamo la situazione finanziaria. Secondo Cermlab, il think tank che si occupa di politiche pubbliche, l’Italia appare spaccata in due e, troppo spesso, a grandi spese non corrispondono migliori cure. Se l’andamento della qualità, pur con eccezioni, tende a premiare il Nord, sul fronte della gestione economica il Sud mostra costi nettamente più alti. Oggi più di due terzi del deficit della sanità, quasi 1,8 miliardi di euro (dati 2011), è dovuto a Campania, Sicilia, Puglia, Calabria e Lazio. “Viviamo in una transizione che dura da 15 anni”, sottolinea Nicola Salerno di Cermlab: “caratterizzata da una serie di riforme inattuate del sistema sanitario”. Nell’analisi del Cermlab, perfettamente in accordo con i numeri della Corte dei Conti utilizzati per la mappa di Wired, la qualità complessiva delle regioni (non solo quella degli ospedali, ma il complesso del servizio sanitario) è stata messa in relazione ai profili di spesa. Risultato? I migliori sistemi regionali nel, diciamo così, rapporto qualità/prezzo sono Friuli Venezia Giulia e Umbria. Seguono praticamente tutte le regioni del Nord, mentre il Sud più il Lazio rimangono staccate in fondo alla classifica. ” Ci sono regioni con qualità buona, come il Lazio, ma raggiunta con una spesa elevata” spiega Salerno: ” e regioni che spendono magari poco, come la Calabria, ma che offrono scarsa qualità. Queste ultime sono le situazioni più disperate, perché non ci sono le risorse per migliorare le strutture“. Se tutte le regioni potessero migliorare l’erogazione della qualità imitando Friuli Venezia Giulia e Umbria, ci sarebbero 12 miliardi di euro l’anno, pari allo 0,8% del Pil, che potrebbero diventare nuovi investimenti nella sanità. Ma attenzione, non si tratta di tagli solo alla cattiva spesa, sono piuttosto 12 miliardi a cui ” un sistema simile a un acquedotto che perde ha impedito di tradursi in prestazioni per i cittadini“.
Collegare performance ospedaliere ed economiche non è immediato perché le variabili che intervengono non dipendono solo dalla gestione sanitaria. Non ha funzionato il federalismo sanitario proposto nel 2009 e sospeso per la crisi dell’ultimo governo Berlusconi. E gli ostacoli al tentativo di legare finanziamento e performance, come quelle misurate da Agenas, non sono pochi ” in un Paese“, osserva Salerno: ” in cui non mancano i dati per valutare, ma la capacità di utilizzarli per prendere decisioni“. Da questo mese abbiamo un nuovo parlamento e nuovo governo: saranno all’altezza della sfida di migliorare la sanità italiana? Per l’ Organizzazione mondiale della sanità il nostro sistema è un modello di equità, ma rischia di diventare finanziariamente insostenibile.

GUARDA LA MAPPA

Fonte: daily.wired.it

mercoledì 10 aprile 2013

CI VOGLIONO DOCILI SCHIAVI, SE NON TI STA BENE DIFFONDI QUESTE INFORMAZIONI

tratto da
PRIMO, SAPERE CHI CONTROLLA I POLITICI E MANDANDO A ROTOLI L’EUROPA
I tecnocrati che gestiscono l’unione Europea per conto dei banchieri e della finanza internazionale scelgono i politici, i capi di Governo, i direttori delle testate giornalistiche, dei telegiornali e gli alti ufficiali dell’esercito.

Hanno imposto misure di tassazione che stanno portando miseria e sfascio ai 17 paesi dell’Eurozona, arricchendo e conferendo un potere smisurato agli enti bancari da loro gestiti, espropriando e saccheggiando beni privati e pubblici per miliardi di euro

Hanno reso il nostro Paese servo della Banca Centrale Europea, alla quale, non potendo più battere moneta, lo stato deve chiedere il denaro in prestito, pagando 80 miliardi all’anno solo di interessi.

Hanno imposto il MES, Meccanismo Europeo di Stabilità al quale l’Italia dovrà versare 125 miliardi di euro in 5 anni (25 miliardi all’anno) per far si che in caso di crisi, il MES ce li presti a interesse (!) Prestito che non potremo rifiutare.
[Qui si trova il testo integrale che regola il MES, approfondire in particolare L’ART.32 http://www.leggioggi.it/allegati/testo-del-trattato-mes-meccanismo-europeo-di-stabilita/ ]

Ci hanno imposto il Fiscal Compact, che, tramite altri tagli sanguinosi imporrà all’Italia di ridurre il debito di 45 miliardi all’anno, per 20 anni.

Hanno reso fuori legge tutte le sementi naturali e imposto a tutti i coltivatori l’utilizzo delle sementi brevettate dalle multinazionali, molte della quali OGM.
Questo significa anche che hanno imposto gli OGM di Monsanto nei nostri piatti, nei nostri ristoranti, nelle pappe dei nostri figli. [vedi la recente legge approvata da Obama http://www.dionidream.com/obama-ha-firmato-latto-di-protezione-monsanto-hr933-legalizzata-lassenza-di-controlli-sugli-ogm/]

Hanno imposto un redditometro mostro che scruta ogni nostro movimento, acquisto, spesa o transazione, 24 ore su 24. Il diritto alla privacy è finito giù dal cesso in una notte.

Stanno facendo la guerra al denaro contante per renderci totalmente servi nei confronti del sistema bancario, con l’intenzione di far scomparire completamente tutte le banconote dalla circolazione nel giro di un paio d’anni.

Hanno istituito un sistema in cui la maggior parte dalle leggi valide sul territorio italiano viene creata, discussa e approvata dalla Commissione Europea e non dal parlamento italiano, da individui totalmente estranei, ineletti e su cui non può esistere alcuna forma di controllo né di opposizione da parte di alcun ente nazionale

All’interno di questo meccanismo hanno approvato una serie di leggi che regolamentano la produzione, la lavorazione, la conservazione, l’additivazione e la distribuzione del cibo e di altri beni di uso comune, stravolgendo e facendo chiudere migliaia di antiche aziende basate su una prestigiosa tradizione secolare.

Hanno attuato lo stravolgimento delle regole che riguardano ogni settore: pesca, acquacoltura, produzione delle carni, etichettatura dei prodotti, produzione prodotti agricoli, trasporti pubblici, su strada e ferrovia. Tutto questo viene deciso a livello comunitario e diventa legge sul territorio italiano.

E’ sempre più evidente l’intenzione di sottoporre la popolazione all’impianto di microchip RFID con funzione di banca dati, controllo di tutte le operazioni finanziarie, tutti i beni, tutti i possedimenti e insieme sistema di localizzazione [vedi http://scienzamarcia.blogspot.it/2013/03/il-microchip-rfid-come-strumento-di.html]

Questo è un elenco incompleto e numerosi altri punti dell’agenda dei tecnocrati-banchieri sono a vari stadi di avanzamento.

E’ evidente che la grande maggioranza della popolazione non si rende conto di quello che sta accadendo e della reale portata perché, semplicemente, le informazioni cruciali non vengono fornite attraverso i normali organi di informazione (TV – Radio – Giornali)

Si rende necessaria una vasta operazione di auto-informazione da parte della popolazione per evitare il peggio. Questo meccanismo perverso deve essere interrotto o ci aspetteranno generazioni di servitù all’interno di uno stile di vita estremamente limitato e di scarsissima qualità

Usano una manciata di vocaboli, ripetuti all’infinito fino a conficcarli nei solchi dell’inconscio collettivo come guardiani e custodi delle loro azioni dissennate: spread, mercati, debito, “responsabilità”, default, integrazione, euro, europa. Parole trattate come vocaboli sacri, intoccabili, indiscutibili come le mura di una prigione. Queste sono le lame dei coltelli con cui ci minacciano e ci tengono all’interno del labirinto per topi progettato per noi.

Siamo arrivati, attraverso il progressivo innalzamento delle imposte dirette e indirette, a versare “ad altri” il 70% del frutto del nostro lavoro. Questo è inacettabile.

Attraverso un piano molto subdolo sano riusciti a farci assuefare alla condizione di schiavi docili e servili, per nulla in grado di mettere in discussione le scelte dei reggenti. Ci hanno resi dei molluschi striscianti capaci solo mettere la mano al portafoglio e versare tutto ai padroni.

E’ ora di organizzarsi e organizzarsi signific DIFFONDERE INFORMAZIONE VERA attraverso la rete e far capire a chi ancora vive di illusioni qual è la realtà e di che pasta sono fatti quelli che tengono le redini dell’europa.

Occorre capire che questa gente non ha la minima intenzione di agire per il benessere, per la ripresa e il miglioramento, nè per la generazione e spartizione delle ricchezze. Nessuna delle loro leggi porterà prosperità. Nessuna!

Essere Europei sì, ma prima ancora che europei ITALIANI, con le nostre aziende, la nostra produzione artigianale rimasta fino a pochi anni fa fiore all’occhiello della produzione artigianale mondiale, con i nostri prodotti, la nostra lingua, i nostri gesti, LA NOSTRA SOVRANITA’, INDIVIDUALE, LEGISLATIVA E MONETARIA e non i servi di un’elite psicologicamente disturbata e predatoria. [vedi http://scienzamarcia.blogspot.com/2013/02/materiale-informativo-sul-signoraggio-e.html]


giovedì 4 aprile 2013

Caso Novartis: una vittoria per i diritti delle persone, una sconfitta per il monopolio delle multinazionali


Di Vandana Shiva

Il 1° aprile 2013, la Corte Suprema Indiana ha respinto una causa intentata dal gigante farmaceutico Novartis per aggirare l’articolo 3 (d) della Legge sui Brevetti indiana, al fine di rivendicare in maniera ingannevole come un’”invenzione” un farmaco già prodotto come generico.

L’India aveva una legge sui brevetti “a favore del popolo” del 1970, che è stata costretta a cambiare a causa dell’accordo TRIPS del WTO, basato sulla falsa premessa dell’“invenzione” e plasmata all’epoca dalle industrie farmaceutiche, agrochimiche, sementiere e biotecnologiche come Monsanto, Novartis e Syngenta. Che, in realtà, sono lo stesso gruppo di imprese. Queste multinazionali cercano il monopolio assoluto sui semi e sulle medicine per massimizzare i profitti anche quando i malati e gli agricoltori stanno morendo.

Mentre eravamo costretti a cambiare le nostre leggi, i forti movimenti in India che lavorano sulla questione dei brevetti, con in testa il Gruppo Nazionale di Lavoro per Leggi sui Brevetti, fondato dal compianto BK Keayala, sono riusciti a definire un’”invenzione” con precisione attraverso l’articolo 3 (d). Questo è l’articolo che la Novartis contestava, rivendicando un brevetto su un vecchio farmaco anti-cancro che si vende sotto il nome commerciale di Glivec, “riaggiornando”(evergreening) il brevetto – di fatto il riciclaggio di vecchie invenzioni, spacciandole come ‘nuove’, attraverso l’apporto solo di banali modifiche.

Con la sua decisione, la Corte Indiana ha accolto la distinzione tra “invenzione” e “riaggiornamento”. Le compagnie indiane hanno realizzato il farmaco generico e lo vendono per 8000 rupie per un mese di trattamento. La versione della Novartis viene venduta a 120.000 rupie, mettendolo di fatto fuori dalla portata della grande maggioranza degli indiani.

Il caso è importante perché mette a freno la spregiudicatezza con la quale l’avidità delle aziende multinazionali calpesta i diritti fondamentali delle persone. Attraverso la biopirateria, le multinazionali stanno brevettando le conoscenze tradizionali. Abbiamo dovuto combattere il caso di biopirateria del Neem, del Basmati e del Grano. Anche loro erano brevetti illegittimi.

Soprattutto, le multinazionali stanno rivendicando brevetti sui semi e sulle forme di vita, anche se i semi non sono un’invenzione, bensì il risultato di milioni di anni di evoluzione e di migliaia di anni di riproduzione da parte degli agricoltori. Questo è il motivo per cui abbiamo lanciato la campagna Seed Freedom.

Fonte:http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/04/caso-novartis-vittoria-per-diritti-delle-persone-sconfitta-per-monopolio-delle-multinazionali/551546/