sabato 22 giugno 2013

Cospalat: Latte cancerogeno venduto in tutta Italia. A rischio soprattutto i bambini







latte-cospalat-friuli.jpgVendevano consapevolmente latte pericoloso per la salute, con sostanze altamente cancerogene, adulterato per falsificare le analisi e poter realizzare formaggio Montasio DOP, eludendo il controllo qualità.
La Cospalat FVG, nell'occhio del ciclone per lo scandalo che ha colpito il suo presidente Renato Zampa, è un consorzio di 16 produttori di latte Friulani, nato con l'idea di creare una gestione alternativa del comparto lattiero-caseario, occupandosi direttamente della vendita dei prodotti ottenuti dalla trasformazione del latte munto nelle aziende agricole.
Secondo quanto riporta blitzquotidiano.it, ll latte Cospalat contaminato da una sostanza cancerogena, l’aflatossina M1, era stato distribuito in 86 caseifici e aziende della provincia di Udine, Pordenone, Gorizia, Treviso, Padova, Vicenza, Arezzo, Perugia, Napoli, Bari e Brindisi.
Molti dei caseifici con quel latte dannoso per la salute, soprattutto per la crescita dei bambini e per il fegato, hanno prodotto formaggio Montasio o Omega 3. In particolare era stato usato al caseificio Toniolo Casearia, di Selva del Montello (Treviso), alla latteria di Cavolano, a Sacile, al caseificio Latte Vivo di Feletto Umberto.

La vendita avviene sulla base di un nuovo  progetto di commercializzazione, coinvolgendo direttamente i produttori nella vendita (attraverso gli spacci creati presso le loro aziende), quindi dando vita ad un canale diretto tra chi produce e chi acquista, evitando alcuni passaggi commerciali.
I Nas di Udine, dopo una lunga indagine coordinata dal Procuratore della Repubblica di Udine Antonio Biancardi e dal Sostituto, Marco Panzeri, hanno arrestato 5 persone, una in carcere e quattro ai domiciliari.
Nell’ambito dell’operazione i circa 300 uomini dell'Arma hanno eseguito in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Toscana, Umbria, Campania e Puglia 86 perquisizioni locali e personali. L'accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio, all’adulterazione di alimenti e al commercio di derrate nocive.
Le indagini sono partite più di un anno fa, nel maggio del 2012. All'origine la segnalazione di un autotrasportatore, che ha fatto notare alle forze dell'ordine come il consorzio Cospalat, nella figura del presidente Zampa, gli imponesse di trasportare latte non certificato.
Come riporta UdineToday, si è sviluppata così l'inchiesta, che ha consentito di accertare come il presidente Zampa, due dipendenti e una consulente esterna ritirassero latte dagli imprenditori agricoli associati (di cui alcuni certificati per la produzione di formaggio «Montasio Dop» ), lo miscelassero e lo destinassero alla preparazione dell’alimento tutelato, violando così il codice disciplinare che garantisce al consumatore le caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche del prodotto.
In più sembra che 17 allevatori (denunciati a piede libero) e i responsabili del consorzio, nonostante fossero a conoscenza della contaminazione da aflatossine -la sostanza cancerogena presente in diverse partite di latte-, le diluissero con prodotto non contaminato, rendendolo idoneo ai controlli analitici effettuati dagli acquirenti.
Il sistema era ormai "perfetto". Le analisi sul latte, infatti, sarebbero state falsificate con il ricorso ad un laboratorio compiacente, "allungando" il latte con altro latte non contaminato. Sarebbe stato inoltre utilizzato latte proveniente da allevamenti non autorizzati per produrre abusivamente formaggio Montasio Dop.
E' stato inoltre accertato che due autisti impegnati nel trasporto delle partite di latte contraffatto sottraevano a ogni consegna alcuni quintali di latte ristabilendone - poi - il peso originario mediante l’aggiunta di acqua. Uno dei due indagati, colpito dalla misura cautelare degli arresti domiciliari, è tutt’ora ricercato.
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Latte sano, latte locale, prodotto da agricoltori di fiducia. E’ questo l’obiettivo con cui è nata la Cospalat, come recita la scritta sulla bottiglie: ”Acquistando il nostro latte contribuisci alla continuità delle nostre aziende e al mantenimento del territorio e della campagna Friulana”.
Cospalat nasce nel 1998, quando oltre 200 produttori di latte del Friuli Venezia Giulia diedero vita a questo consorzio di produttori agricoli che protestavano contro le multe comunitarie per le quote latte. Scrive l’Ansa:
Il movimento, alla pari di altre azioni in regioni italiane, aveva dato vita a clamorose proteste, tra cui un’asta di bovini e un corteo di 200 trattori a Codroipo (Udine), sostenendo che il mercato del latte dovesse «appartenere a chi lavora e produce» e rivendicando di «poter controllare le future scelte in agricoltura».
Nel 2003, alla fiera Agriest di Udine, Cospalat presentò un proprio progetto di filiera che prevedeva il conferimento del latte raccolto a centri di trasformazione e la distribuzione dei prodotti derivati in una serie di spacci della stessa organizzazione, con garanzia e certificazione della provenienza del latte lavorato e della sua salubrità. In Fvg sono stati negli anni allestiti 15 punti vendita autogestiti da Cospalat.
La gamma dei prodotti Cospalat è variegata: Latteria Pagnacco, Formadi Grand, Tenerello, Passion, Floc di Nef, Provolino, Stracchino, Vellutato, Caciottina, Grillì, Ricotta, Burro di Zangola, Canestrato, Scamorza, Mozzarella, Burrata, Gorgonzola DOP Piemonte, Mascarpone, Yogurt.

Fonte

lunedì 3 giugno 2013

Vaccino "esavalente", ritirato in molti paesi, in Italia continua a mietere vittime...

Pochi giorni fa a Frascati (Roma) un bambino di un anno è stato trovato morto nella culla, all'asilo; il giorno prima gli era stato somministrato il "vaccino esavalente", che è finito sotto accusa.



Di seguito un articolo da autismovaccini.com:


ESAVALENTE: siamo alla resa dei conti  
Sembra impossibile che oggi il mondo sia arrivato a questo punto. Siamo inorriditi dai giornalisti burattini del sistema.
Ritirano molti lotti di vaccino esavalente in 19 paesi al mondo e nessuno ne parla, o meglio quell’unico che ne parla riporta concetti in modo ambiguo. Immediatamente dopo ritirano 2,3 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale e tutti i quotidiani ne parlano come se fosse merito dell’efficacia e dell’efficienza del sistema di Farmacovigilanza.
Considerato che in questo paese non esistono due differenti organi di Farmacovigilanza, denominati  entrambi AIFA, è impossibile da comprendere come sia possibile incensarne l’efficacia e l’efficienza [due parole care al Servizio Sanitario Nazionale] quando solo 48 ore prima era incorsa nella più grande topica del secolo a danno della salute dei nostri figli.
Questa manovra mediatica rientra in precise tecniche di comunicazione dei media: enfatizzare una notizia per far passare assolutamente in secondo piano la notizia più importante, senza che nessuno se ne possa render conto, è un gioco risaputo.
Volete la prova? … Ve la forniamo subito!

Dei vaccini esavalenti ritirati in mezzo mondo, destinati a neonati di 3 mesi, ancora oggi non ne parla alcun quotidiano pur sapendo che valanghe di genitori [che si scambiano informazioni in tempo reale sui social networks] hanno chiesto comprensibili rassicurazioni alle varie ASL. La notizia ufficiale del ritiro è esplosa a livello globale nella settimana dal 6 al 13 ottobre, con successivo aggiornamento in data 16 ottobre a seguito delle forti pressioni esercitate dagli stessi genitori nei confronti delle autorità preposte e della ditta produttrice.

La seconda [!!!] segnalazione dell’azienda produttrice il vaccino antinfluenzale, la olandese Crucell, che ha riscontrato “potenziali pericoli” per la salute in due [su 32] lotti del vaccino antinfluenzale Inflexal V, arrivando così alla decisione di ritirare l’intera produzione, riporta la data del 1 ottobre.
Sarà un caso [è sempre un caso!], ma quest’ultima notizia viene amplificata da tutti i media solo successivamente e immediatamente a ridosso del ritiro preventivo dell’Infanrix Hexa, quando il tam tam era diventato ormai di dominio pubblico sulle pagine di tutti i Ministeri della Salute… tranne il nostro, troppo impegnato a promuovere campagne vaccinali antinfluenzali pur contro ogni evidenza scientifica di utilità!
Ciò che il nostro Ministero della Salute dimentica, così come la Farmacovigilanza dell’AIFA e i giornalisti burattini del sistema, è che in caso di ritiro di lotti vaccinali classificati con difetto di CLASSE I [il più pericoloso] vige una incontestabile disposizione EMEA riguardante i ritiri di prodotti dal mercato e gestione non conformità che impone di allertare anche i paesi non interessati dal commercio dei vaccini incriminati [pagina 22 - punto 3.2]. Perchè questo non è avvenuto in Italia?
Per questo motivo, perdurando il silenzio, come privati cittadini abbiamo contattato la Segreteria del Procuratore della Repubblica di Torino Dott. Raffaele Guariniello [già noto per le inchieste riguardanti i vaccini al mercurio e i danni alla salute provocati dal vaccino pandemico H1N1, anche se - guarda caso - il suo pool è stato soggetto a smantellamento], esponendo i fatti e sentendoci invitare ad inoltrare un esposto conoscitivo alla Magistratura al fine di porre chiarezza alle tante domande rimaste senza risposta:
  1. se “nessuna contaminazione è stata trovata nei prodotti“, perchè li ritirano?
  2. se “nessuna contaminazione è stata trovata nei prodotti“, perchè è stato attribuito al difetto riscontrato la classificazione di CLASSE I?
  3. chi ci assicura che siano stati effettuati controlli di qualità sui vaccini destinati ai nostri figli?
  4. chi ci assicura che siano stati effettuati controlli di qualità sulle giacenze delle ASL dei vaccini destinati ai nostri figli?
  5. perchè ad oggi non esiste evidenza documentata dei controlli di qualità da parte del Ministero, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’AIFA, della GSK e/o di altri laboratori delegati?
  6. perchè ad oggi non esiste evidenza documentata dei controlli di qualità da parte del Ministero, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’AIFA e/o di altri laboratori delegati sugli altri vaccini commercializzati dalla GSK?
  7. se su tutti i lotti si effettuano “controlli di qualità stringenti e standardizzati”, come possono sfuggire anche inquinanti vistosi come le polveri trovate dall’équipe del Dott. Montanari?
  8. che cosa significa che la qualità è “certificata”?
  9. se chi “certifica” i controlli trascura anche la presenza di polveri di Acciaio, di Piombo, di Titanio, di Tungsteno e quant’altro, che razza di “certificazione” è?
A questo punto siamo fermamente intenzionati a conoscere ufficialmente tutti i dettagli relativi ai numeri di lotto dei vaccini interessati in tutti i 19 paesi coinvolti dal provvedimento, come è giusto che sia, e siamo fermamente intenzionati ad ottenere altrettante certificazioni ufficiali che comprovino gli avvenuti controlli di qualità sul prodotto [inclusi gli inquinanti ambientali] e sulle giacenze in dotazione alle varie ASL.
Ricordiamo che in Francia il provvedimento di ritiro precauzionale ha riguardato anche la formulazione Tetravalente e Pentavalente dello stesso Infanrix, pertanto i controlli di qualità dovrebbero essere estesi a tutti i prodotti commercializzati dalla GSK [incluso il vaccino Priorix - trivalente Morbillo Parotite Rosolia]
In questo caos totale nel quale si ritrova il nostro Paese, dove ogni giorno esce una novità in materia sanitaria, laddove ormai la coperta è troppo corta per fare anche solo finta di riscaldare un solo malato, crediamo sia importante essere coerenti e rafforzare un concetto che prosegue a sfuggire: non si gioca e non si fa mercato sulla salute dei bambini!